ISO/IEC 25000 - SQuaRE
Progettazione
I modelli di qualità ISO/IEC 25000 relativi al software, dati e servizi IT, sono tra i fattori facilitanti una buona progettazione del sistema.
Ad essi si affianca lo standard ISO/IEC 25030:2019 divenuto nel 2021 norma nazionale col nome UNI CEI ISO/IEC 25030:2021.
Possono influenzare la progettazione, con diversa valenza, i seguenti casi esemplificativi:
- la capacità di elaborare o far elaborare i requisiti del software e dei dati;
- la conservazione nell'intero ciclo di vita dei requisiti, dei casi di test e dei risultati;
- il grado di conoscenza dei modelli di qualità;
- la motivazione del middle e top management;
- il coinvolgimento degli addetti alla produzione e dei principali attori coinvolti;
- l'esistenza di un quality manager incaricato e di gruppi di lavoro disponibili (tutti sono responsabili);
- la presenza di strumentazione per il calcolo delle misure;
- la possibilità di aggiornare le specifiche documentali interessate.
Inoltre risulta essenziale disporre di:
- previsione di budget per l'attività di formazione;
- individuazione dei prodotti oggetto di analisi;
- condivisione dei modelli di qualità tra committente/cliente, fornitore, sub-fornitore.
Un piano di applicazione del 25000 può presentare diverse problematiche a seconda che l'attività di progettazione venga richiesta dal top management (ad esempio con preparazione del personale e relativa accettazione operativa) o nel caso che la proposta venga dal basso o da fornitori esterni (approvazioni del vertice, disponibilità di risorse e di budget). In pratica le modalità di attuazione variano se mirano ad una autovalutazione interna o ad una certificazione di terzi accreditati.
In pratica i passi tecnici da parte di utenti interessati possono essere sintetizzati dai seguenti punti:
1. Acquisizione formale degli standard di interesse pubblicati dall'ISO e dall'UNI
2. Descrizione del progetto ed elementi essenziali: piattaforma/applicazione, con nome e versione definito, scelta del prodotto software e/o alle basi dati, distinzione dei ruoli tra: responsabili della governance e management, progetti operativi e sviluppatori, auditor interni e esterni, terze parti.
3. Pianificazione dei requisiti software o delle regole di business dei dati, con relativo glossario
4. Effettuazione di test analitici relativi ai requisiti del software e alle regole dei dati con le eventuali correzioni necessarie
5. Definizione di eventuali attività di cleaning dei dati e di strumentazione adottata
6. Produzione di documentazione interna funzionale e progettuale, contestualmente allo sviluppo di software e l'implementazione delle banca dati, analisi delle misurazioni prodotte
7. Predisposizione in parallelo del manuale utente in linea con i requisiti del software e le regole di business dei dati, eventualmente contestualizzati secondo il ciclo di vita pre-definito
8. Misurazioni dei livelli di qualità delle caratteristiche prescelte avvalendosi delle misure proposte dagli standard, che possano comprovare i livelli di qualità raggiunti, in particolare per esempio su:
- completezza, correttezza, appropriatezza dei requisiti dell'idoneità funzionale del software
- accuratezza, attualità, coerenza, completezza, credibilità dei dati
9. Redazione di un auto-valutazione di qualità, in base ai risultati, della versione finale o draft del prodotto
10. Richiesta di eventuale valutazione indipendente di terze parti, previa analisi tecnico-economica-normativa
Le attività che mirano ad un'autovalutazione interna della qualità non implicano la consegna di materiale e documenti riservati ad eventuali esperti tecnici in quanto è centrata sugli standard. Diversamente si dovrà procedere per la richiesta di valutazioni indipendenti di terze parti.
In ogni caso è importante nell'ambito organizzativo promuovere la condivisione di intenti del personale, fondata su competenza e collaborazione, anche relativamente alle metriche, istaurando un buon clima di partecipazione alimentato da trasparenza e utilità dei risultati.
Per i termini di Privacy e Cookies si rinvia alla informativa generale di Shinystat
Progettazione
I modelli di qualità ISO/IEC 25000 relativi al software, dati e servizi IT, sono tra i fattori facilitanti una buona progettazione del sistema.
Ad essi si affianca lo standard ISO/IEC 25030:2019 divenuto nel 2021 norma nazionale col nome UNI CEI ISO/IEC 25030:2021.
Possono influenzare la progettazione, con diversa valenza, i seguenti casi esemplificativi:
- la capacità di elaborare o far elaborare i requisiti del software e dei dati;
- la conservazione nell'intero ciclo di vita dei requisiti, dei casi di test e dei risultati;
- il grado di conoscenza dei modelli di qualità;
- la motivazione del middle e top management;
- il coinvolgimento degli addetti alla produzione e dei principali attori coinvolti;
- l'esistenza di un quality manager incaricato e di gruppi di lavoro disponibili (tutti sono responsabili);
- la presenza di strumentazione per il calcolo delle misure;
- la possibilità di aggiornare le specifiche documentali interessate.
Inoltre risulta essenziale disporre di:
- previsione di budget per l'attività di formazione;
- individuazione dei prodotti oggetto di analisi;
- condivisione dei modelli di qualità tra committente/cliente, fornitore, sub-fornitore.
Un piano di applicazione del 25000 può presentare diverse problematiche a seconda che l'attività di progettazione venga richiesta dal top management (ad esempio con preparazione del personale e relativa accettazione operativa) o nel caso che la proposta venga dal basso o da fornitori esterni (approvazioni del vertice, disponibilità di risorse e di budget). In pratica le modalità di attuazione variano se mirano ad una autovalutazione interna o ad una certificazione di terzi accreditati.
In pratica i passi tecnici da parte di utenti interessati possono essere sintetizzati dai seguenti punti:
1. Acquisizione formale degli standard di interesse pubblicati dall'ISO e dall'UNI
2. Descrizione del progetto ed elementi essenziali: piattaforma/applicazione, con nome e versione definito, scelta del prodotto software e/o alle basi dati, distinzione dei ruoli tra: responsabili della governance e management, progetti operativi e sviluppatori, auditor interni e esterni, terze parti.
3. Pianificazione dei requisiti software o delle regole di business dei dati, con relativo glossario
4. Effettuazione di test analitici relativi ai requisiti del software e alle regole dei dati con le eventuali correzioni necessarie
5. Definizione di eventuali attività di cleaning dei dati e di strumentazione adottata
6. Produzione di documentazione interna funzionale e progettuale, contestualmente allo sviluppo di software e l'implementazione delle banca dati, analisi delle misurazioni prodotte
7. Predisposizione in parallelo del manuale utente in linea con i requisiti del software e le regole di business dei dati, eventualmente contestualizzati secondo il ciclo di vita pre-definito
8. Misurazioni dei livelli di qualità delle caratteristiche prescelte avvalendosi delle misure proposte dagli standard, che possano comprovare i livelli di qualità raggiunti, in particolare per esempio su:
- completezza, correttezza, appropriatezza dei requisiti dell'idoneità funzionale del software
- accuratezza, attualità, coerenza, completezza, credibilità dei dati
9. Redazione di un auto-valutazione di qualità, in base ai risultati, della versione finale o draft del prodotto
10. Richiesta di eventuale valutazione indipendente di terze parti, previa analisi tecnico-economica-normativa
Le attività che mirano ad un'autovalutazione interna della qualità non implicano la consegna di materiale e documenti riservati ad eventuali esperti tecnici in quanto è centrata sugli standard. Diversamente si dovrà procedere per la richiesta di valutazioni indipendenti di terze parti.
In ogni caso è importante nell'ambito organizzativo promuovere la condivisione di intenti del personale, fondata su competenza e collaborazione, anche relativamente alle metriche, istaurando un buon clima di partecipazione alimentato da trasparenza e utilità dei risultati.
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